Go Wine ha inaugurato la nuova stagione con il tradizionale appuntamento di settembre, ospitato nelle eleganti sale del Grand Hotel Palatino. Un evento interamente dedicato alla biodiversità del vigneto italiano, con oltre 75 vitigni autoctoni in degustazione e un parterre di cantine che raccontano la ricchezza enologica del Paese.
Tra le realtà più interessanti, alcune etichette hanno
saputo distinguersi per originalità e capacità di interpretare il territorio.
Abbiamo iniziato con Terre Rosse Vallania, Zola
Pedrosa nelle Colli Bolognesi. Valentina ci ha fatto conoscere questa
cantina, che esiste dal 1964 e dal 2020 è guidata dal giovane Enrico. IL nome
della cantina prende spunto dal terreno dove si trovano le vigne, ricco di
ferro e di una ricchezza minerale che si riflette sui vini. Valentina ha
proposto due vini molto interessanti. IL primo è un vino frizzante di nome Perditempo,
“un frizzante quasi metodo classico” come lo presenta, a ragione, Valentina. È
un Pignoletto rifermentato in bottiglia, tipico dei Colli Bolognesi. Fresco,
profumato, vinificato in acciaio e affinato almeno 8 mesi prima della
sboccatura à la volée. A seguire 995
Metodo Classico Dosaggio Zero, sempre da Pignoletto. Una bollicina
raffinata, con sentori di fiori bianchi e pasticceria, bocca fresca e
vellutata, perfetta per salumi e crescentine.
Annesa ci ha guidati alla scoperta dei vini della cantina
Pasetti, con sede a Francavilla al Mare, Chieti, e vigneti nell’entroterra
abruzzese in cinque località diverse. Abbiamo iniziato con il Collecivetta
Pecorino 2024, un bianco giovane ma già espressivo, che ha colpito per la
sua freschezza agrumata e la vena sapida.
Siamo passati alla linea Testarossa che, come recita il sito
della cantina è “un’etichetta storica che nasce per celebrare la superba
bellezza delle donne della famiglia Pasetti, aventi i capelli rossi”. Abbiamo
iniziato con il Testarossa Trebbiano 2022. La fermentazione avviene in
parte in contenitori di acciaio (90%) e in parte in barriques (10%),
utilizzando lieviti selezionati. La barrique da maggiore complessità
aromatica. Fresco e persistente al palato.
Poi è arrivato il momento del Testarossa Montepulciano
d’Abruzzo 2021 Il colore rubino profondo anticipava un naso ricco di frutta
matura, spezie dolci e una nota balsamica che aggiungeva profondità. In bocca,
il sorso era pieno, avvolgente, con tannini ben integrati e una buona
persistenza.
Infine, Harimann Montepulciano 2017. Potente con
profumi di amarena sotto spirito, tabacco, liquirizia e un fondo minerale che
ne sostiene la struttura. È un rosso da meditazione, da tavola importante, da
silenzio condiviso.
Cambiamo regione dove Silvia ci ha condotti a Negrar
di Valpolicella, e già dal nome si capisce che siamo nel cuore pulsante di una
delle zone più iconiche del vino italiano. La cantina Franchini unisce
tradizione contadina e produzione artigianale. Silvia ci ha raccontato la
filosofia della famiglia: rispetto per la terra e attenzione a ogni fase della
produzione.
Abbiamo avuto il privilegio di assaggiare due etichette che,
pur diversissime, raccontano entrambe la stessa tensione verso l’eccellenza.
L’Amarone della Valpolicella 2018, bottiglia n. 55 di
sole 162, si presenta con un rosso granato profondo, vivo. Al naso, l’intensità
è immediata: ciliegia sotto spirito, prugna, tabacco dolce, cacao, e spezie. Al
palato è vellutato, con tannini che accarezzano. La persistenza è lunga e
lascia in bocca un sapore di frutta matura e spezie che invita a riprovare.
L’ Azzardo 2019, bottiglia n. 215 di 353, dove Il
nome e l’etichetta, una carta francese con il Re di fiori, sono già una
dichiarazione d’intenti. Un blend
ardito, composto da un numero quasi imbarazzante di vitigni autoctoni e
internazionali. Nel bicchiere, il rosso rubino è profondo, con riflessi
violacei. Al naso frutti rossi, mora, liquirizia, grafite, erbe officinali, e
un tocco balsamico.
In bocca è dinamico con un tannino ben è presente ma gradevole.
La struttura è importante, ma non pesante. La persistenza è calda, speziata,
avvolgente.
Dall’enoteca segnaliamo la Coda di Volpe 2024 di Fontanavecchia,
bianco campano fresco dal colore giallo paglierino con riflessi verdolini. Al
naso sprigiona profumi di pera, pesca bianca, fiori gialli e note erbacee. Al
palato è secco, sapido, armonico e elegante.
Lunae Bosoni, dalla Liguria, porta il Vermentino
Nero: un rosso delicato, floreale, con tannini setosi e nel complesso molto
piacevole.
Il Rosachiara 2024 di Poggio di Bortolone è un
rosato Sicilia DOC da Frappato e Nero d’Avola, dal colore rubino brillante. Al
naso offre note floreali, fragola e pesca rosa; al palato è fresco, equilibrato
e piacevolmente sapido.
Infine, il Moscatello Passito 2020 di Tenuta
SecoloIX è un Colline Pescaresi IGT dal profilo dorato e avvolgente, con
sentori di albicocca essiccata, fichi, cedro e zenzero. Dolce ma mai
stucchevole, sorprende per freschezza, equilibrio e persistenza
Grazie a GoWine per l’ospitalità e a tutti i produttori e
sommelier per i loro racconti chiari e appassionati. Un evento utile per
riscoprire vitigni poco conosciuti.
Al prossimo evento GoWine
By Antonello

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