giovedì 12 giugno 2025

Vinitaly 2025


“La dura vita del foodie” presente per il secondo anno a Vinitaly, la maggiore fiera del vino in Italia con circa 4.000 aziende, 18 padiglioni e numerosissimi operatori del settore dall’Italia e dal mondo.

Nei tre giorni a Verona abbiamo avuto modo di parlare con molti produttori e consorzi.

Sempre bella l’iniziativa del “Consorzio per la tutela del Franciacorta”, che consiste in una serie di degustazioni di diverse cantine dove, per ogni fascia oraria, si ha una tipologia di bollicine, dal Dosaggio Zero all’Extra-Brut. Noi abbiamo degustato il Saten.

Altre cantine Franciacorta che abbiamo apprezzato sono state “Vigneti Cenci”, con i loro terreni ai piedi del Monte Orfano a Cologne e “Monzio Compagnoni” di Adro, entrambe in provincia di Brescia.

Sempre in Lombardia molto interessanti il “2005 Cruasè Extra Brut” della cantina “Finigeto”, Pinot nero 100%, il “Vergonberra” metodo classico dell’Oltrepo Pavese dell’azienda “Bruno Verdi”, Pinot nero 85% e Chardonnay 15%.

Nel padiglione del Piemonte interessante l’evento “Alta Langa 2021“della cantina “Barberis” di Cortemilia, provincia di Cuneo, che ha presentato l’ottimo “Brut 2021”, Pinot nero e Chardonnay, e “Zero Quindici”, 100% uve moscato appassite e prodotto solo nelle annate migliori.

Per i bianchi nota di merito per “Staphylè”, Verdicchio dei Castelli di Jesi”, della cantina “Vini Simonetti” di Staffolo, provincia di Ancona. Massimo e Mirco Simonetti ci hanno dato la possibilità di provare l’annata 2023 e 2014. Quest’ultima una vera chicca dove abbiamo potuto apprezzare l’ottimo invecchiamento. Valida tutta la gamma offerta.

Molto interessante è stato il Wine Tasting dedicato al “Custoza Riserva” offerto dal “Consorzio Tutela Vino Custoza”. Cinque le etichette degustate: la riserva della cantina “Bergamini” e della cantina “Albino Piona”, “Adriano” della cantina “Tamburino Sardo”, “Rabitta” 2022 dell’Azienda Agricola “Cavalchina” e per finire con “Sub 27” della Cantina “Gorgo”.

Dai Colli Orientali del Friuli, Manzano provincia di Udine, segnaliamo “Roi Clar”, azienda “fondata sul concetto di vinificare in Anfora uve mature, provenienti da Vigneti anziani”. Ribolla Gialla, Friulano e Pinot Grigio fanno un affinamento di 12 mesi in anfora. Eleganti e piacevoli.

Dell’azienda “Ritterhof”, Caldaro, Alto Adige, abbiamo apprezzato i tanti vini che ci sono stati proposti dal simpatico Paolo. Evidenziamo il Sauvignon 2022 “Paratus” il Lagrein 2023 “Latus” entrambi della linea “Collis”.

Un salto poi a Valle di Cembra con la cantina “Villa Corniole” dove, come recita il sito dell’azienda, “la viticoltura eroica è vita quotidiana. Costruiamo muri a secco e coltiviamo vigneti terrazzati in alta quota, su pendii scoscesi che richiedono passione, fatica e rispetto per la natura.” Quattro le denominazioni e disciplinari prodotti, Trento Doc, Trentino Doc, Trentino Doc Superiore Cembra e Dolomiti IGT. Dalle iniziali dei nomi delle tre sorelle Sabina, Linda e Sara, nasce la linea “Salisa”, abbiamo degustato il Riserva Trento Doc, Chardonnay, secco, fresco e sapido.   

Rimanendo in montagna, ma passando in Val d’Aosta, ottima la selezione di Grosjean Vini, Quart (Aosta). Abbiamo degustato le selezioni, prodotte un numero limitato di bottiglie.  Ci limitiamo a segnalare il “Fumin” in purezza vigne Rovetazz 2023 e il “Clairetz” 2021, da uve pregiate storiche, appassimento naturale e prodotto in 3.000 bottiglie.

L’Azienda Vinicola “Casetta” si trova a Vezza D’Alba, nel cuore del Roero. Abbiamo avuto l’opportunità di degustare il Roero Riserva 2018 e Roero Superiore 2004, il Barbaresco 2019 e il Barbaresco riserva 1999, per poi passare al Barolo 2016, 2017 e 2018 apprezzando l’evoluzione di questi splendidi vini. Il Barolo 2016 fa parte della linea “Case Nere”, cru di La Morra famoso per i suoi eccellenti vini. Rosso brillante, il bouquet intenso, il gusto elegante, armonico e persistente, fanno di questo vino un’eccellenza.

Della Liguria segnaliamo l’assaggio della bottiglia nr 734 di 1680 dello “Cinque Terre Sciachettrà” 2021 della “Cantina Capellini”. Splendido vino da meditazione, che utilizza prevalentemente uve provenienti dal vitigno autoctono di Bosco con l’aggiunta di piccole quantità di Arbarola e Vermentino.

Per la Sicilia segnaliamo il “Consorzio Vini Pantelleria DOC”. Il consorzio è composto da soci viticultori, circa 300 a novembre 2024, e soci 8 soci vinificatori e imbottigliatori. Il bianco “Gadì” 2018 della “Cantina Salvatore Murana”, il passito “Calypso” 2022 dell’Azienda Vitivinicola Maddalena” e lo “Shamira” della “Cantina Basile” ci hanno permesso di apprezzare le qualità dei vini di questa splendida isola.

Infine, un salto all’estero, Ungheria. Abbiamo avuto modo di degustare il Tokaji di “Fuleky”. In particolare, il “Pallas Late Harvest Toakij” 2017. Residuo zuccherino 89 g/l, acidità 5,68 g/l, sapori tipici dei vini provenienti dai terreni vulcanici della regione vinicola di Tokaj. Colore giallo paglierino medio chiaro e aromi intensi di frutta matura e secca. Abbinamenti suggeriti Cannolo e Babà!


















Nessun commento:

Posta un commento

Vinitaly: Famiglie Storiche Amarone 2015: l’identità dei Cru

“La dura vita del foodie” ha partecipato alla magnifica Masterclass “Amarone 2015: l’identità dei Cru” organizzata da “Famiglie storiche”, a...