lunedì 10 novembre 2025

Champagne Experience Bologna 2025 Masterclass Parcellari e Monovitigni: i nuovi orizzonti di Alexandre Moreau

Nell’ambito dell’ottava edizione di Champagne Experience, il principale evento italiano dedicato allo Champagne, organizzato da Excellence SIDI, abbiamo avuto l’onore di partecipare alla Masterclass “Parcellari e Monovitigni: i nuovi orizzonti di Alexandre Moreau”, grazie all’invito del Dr. Viganò di Passion France, che cogliamo l’occasione per ringraziare.

La Master Class ha messo a confronto i nuovi Champagne parcellari a base Meunier e i monovitigni da Chardonnay, Pinot Noir e Pinot Meunier della Maison Sylvie Moreau.

L’evento è stato brillantemente condotto da Chiara Giovoni, Wine Expert, Sommelier professionista e Ambassadeur du Champagne per l’Italia, che ha raccontato con competenza e passione l’evoluzione dello Champagne negli ultimi decenni e della Maison.

In particolare, per la Maison Sylvie Moreau tutto ha inizio nel 1962, quando André Moreau pianta le prime vigne a Saint-Euphraise-et-Clairizet. Le prime bottiglie arrivano nel 1973, e dal 1991 la guida passa a Sylvie e Olivier. Già nel 1964, André avvia la conservazione di riserve di vino: una scelta lungimirante che oggi ritroviamo nelle cuvée d’ingresso e nelle Edizioni numerate.

La Maison ha scelto una viticoltura ragionata, attenta al clima e ai suoli—argillosi, calcarei, spesso in forte pendenza—con vigne distribuite in sei villaggi della Vallée de la Marne.

Oggi è Alexandre Couillet, figlio di Sylvie, a guidare la parte tecnica, spingendo verso la conversione biologica, con certificazione ottenura nel 2023, e una produzione sempre più focalizzata su parcellari e monovitigni. Una nuova era per la Maison. I nuovi Champagne parcellari riportano la scritta “vinificati da Alexandre Moreau” e nei prossimi anni avverrà anche il cambio di nome della Maison, “Champagne Alexandre Moreau”.

Accanto a Chiara, Alexandre ha presentato con competenza e visione i nuovi orizzonti della Maison.

Il primo Champagne degustato è stato “La Noue”, un Meunier 2020 proveniente da una vigna piantata nel 1973 nella Montagne de Reims, su portainnesto 41B, uno dei portainnesti più storici e diffusi in viticoltura, selezionato in Francia nel 1882. Si tratta di un Extra-Brut affinato in botti da 500 litri, non filtrato, che si distingue per la sua acidità vibrante e una sapidità incisiva. La persistenza è notevole, e il vino lascia una traccia netta e precisa.

A seguire, “Le Poteau de Coulmmes”, anch’esso Meunier 2020, proveniente da una parcella piantata nel 1965, sempre nella Montagne de Reims e con lo stesso portainnesto 41B. Anche qui troviamo un Extra-Brut affinato in legno, non chiarificato né filtrato. L’equilibrio tra struttura e freschezza è calibrato, con una tensione gustativa che invita alla riflessione.

Il terzo vino, “Meunier Élevage Long”, nasce da un’idea iniziale di vinificazione in barrique come vino fermo. Dopo un anno, il progetto è stato rimandato, poi rimandato ancora un anno e infine si è scelto di spumantizzare. Il risultato è sorprendente: uno Champagne che si apre con note speziate di zenzero, curcuma e zafferano, per poi virare su sentori agrumati di arancia e chinotto. La profondità aromatica e il potenziale di invecchiamento lo rendono un vino di grande personalità.

Il quarto Champagne, “Édition n°12” annata 2017, è un Extra-Brut composto da 70% Chardonnay e 30% Meunier, vinificato in acciaio con minimo intervento. Al naso si percepiscono fiori di acacia e delicate sfumature di frutta bianca, mentre al palato si rivela fine e diretto, con una bella pulizia.

Chiude la degustazione in Master Class il monovitigno “Pinot Noir” 2019, Extra-Brut, proveniente da terreni esposti a nord e soggetti a gelate primaverili. La tensione minerale e la freschezza lo rendono austero ma intrigante, con una struttura che promette evoluzione.

Al termine della degustazione, abbiamo incontrato Sylvie presso lo stand, dove abbiamo avuto modo di assaggiare tre ulteriori cuvée non presentate in Master Class.

Il “Racines Extra Brut Riserva” è un assemblaggio di Meunier (50%), Chardonnay (30%) e Pinot Noir (20%), con il 40% di vin de réserve perpetuo dal 1964. Dopo almeno 36 mesi sui lieviti, si presenta con sentori di crosta di pane, nocciola e mela cotogna, in un equilibrio tra profondità e freschezza.

Con lo stesso assemblaggio, il “Carré Or Extra Brut Riserva” segue il metodo Solera dal 1964, ma con un affinamento minimo di 140 mesi sui lieviti. Il profilo aromatico è più evoluto, con note di frutta secca, spezie dolci, tabacco, che raccontano il tempo con eleganza.

Infine, “Emeraude Extra Brut”, composto in parti uguali da Pinot Noir e Chardonnay, affina per 60 mesi sui lieviti. Al naso si apre con agrumi canditi e fiori bianchi, mentre al palato rivela una mineralità salina che ne esalta la finezza.

Ringraziamo ancora Passion France e il Dr. Viganò per l’invito, e la Maison Sylvie Moreau per averci dato la possibilità di degustare Champagne che meritano attenzione e memoria.

By Antonello








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