Esistono luoghi dove il vino non è solo prodotto, ma raccontato. Casale del Giglio è uno di questi: una cantina che ha saputo trasformare l’Agro Pontino in un crocevia di tradizione, ricerca e passione. Accompagnati dalla Fondazione Italiana Sommelier di Latina, i partecipanti hanno vissuto un’esperienza immersiva tra vigneti, botti e calici, dove ogni dettaglio ha contribuito a svelare l’anima di un territorio e la visione di un’azienda che ha fatto della qualità il suo manifesto.
Accolti con
calore dallo staff dell’azienda, i partecipanti hanno iniziato il tour con una
passeggiata tra i vigneti, dove la storia e l’innovazione si intrecciano.
Casale del Giglio ha saputo valorizzare un territorio storicamente poco vocato
alla viticoltura, trasformandolo in un laboratorio di sperimentazione e
qualità. Dai vitigni internazionali come Syrah e Viognier, fino alle varietà
autoctone come il Cesanese e il Bellone, ogni filare racconta una scelta
coraggiosa e una visione lungimirante.
La visita è
proseguita all’interno della cantina, dove si è potuto osservare da
vicino le fasi di vinificazione, affinamento e imbottigliamento. L’attenzione
al dettaglio, la pulizia degli ambienti e l’equilibrio tra tecnologie moderne e
rispetto per la materia prima hanno suscitato grande interesse tra i presenti.
Il momento più
atteso è stato senza dubbio la degustazione. In un’atmosfera conviviale ma allo stesso tempo professionale, sono stati proposti alcuni dei vini più rappresentativi
dell’azienda: dal bianco fresco e aromatico Anthium Bellone, al rosso
strutturato Mater Matuta, passando per l’elegante Petit Verdot. Ogni calice è
stato accompagnato da spiegazioni tecniche e curiosità, arricchendo
l’esperienza sensoriale con contenuti culturali e storici.
L’iniziativa ha
rappresentato non solo un’opportunità formativa, ma anche un momento di
aggregazione tra appassionati e professionisti del settore. La visita ha
rafforzato il legame tra territorio, cultura e vino, lasciando nei partecipanti
il desiderio di tornare e approfondire ancora di più la conoscenza di questa
eccellenza laziale.
by Mario










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