Tartuflanghe presenta la decima edizione dell’evento che vede protagonista il
tartufo bianco di Alba. Nel ristorante più alto del mondo lo chef Pino Lavarra ospiterà il tristellato Paolo Casagrande per proporre un menù
unico.
Dal 2 al 4
novembre prossimi il ristorante Tosca di Hong Kong ospiterà “Aria di
Alba”, l’evento ideato e promosso dall’azienda piemontese Tartuflanghe.
A 420 metri sul livello del mare lo chef Pino Lavarra ospiterà infatti
il maestro Paolo Casagrande del ristorante Lasarte di Barcellona,
recentemente incoronato dalla guida Michelin con le tre stelle, per una serie
di pranzi e cene che vedranno come protagonista il tartufo bianco di Alba.
Giunto alla
decima edizione, l’evento si incentra su un format internazionale che porta nei
ristoranti più importanti del mondo i più reputati chef per una serie di appuntamenti
enogastronomici. Nel caso di Hong Kong il ristorante stellato collocato al
102esimo piano dell’International
commerce center e all’interno del Ritz
Carlton Hotel sarà il palcoscenico di un’edizione che si preannuncia unica
in tutti i sensi: il format “Aria di Alba” nasce infatti con l’intento di
creare emozioni. Nel piatto e non solo.
Un sodalizio, quello
con Pino Lavarra, che corona una collaborazione iniziata già nel 2014 quanto lo
chef ospitò, sempre al ristorante Tosca, il collega Fulvio Pierangelini.
«Aria di Alba è arrivato alla sua decima edizione - ha
sottolineato Paolo Montanaro, Ceo di Tartuflanghe - e alla sua terza ad Hong Kong. Ventisei chef hanno contribuito negli
anni a esaltare il tartufo in tre continenti. Dal 2013 portiamo infatti avanti
questo concetto ricoprendo il ruolo di ambasciatori nel mondo di una delle
grandi eccellenze italiane e della città di Alba: il tartufo bianco. Cene e pranzi in location mozzafiato creati appositamente dai
migliori cuochi, materie prime ed ingredienti di eccezione, cultura del tartufo
e delle sue specificità diffusa attraverso workshop: queste sono solo alcune
delle parole chiave di queste 10 edizioni».
Un menù che accosta
piatti “icona” degli chef a creazioni volte ad esaltare il Tuber magnatum
Pico e alcuni dei prodotti innovativi di Tartuflanghe. Un viaggio
del gusto che prevede diverse entrée tra cui un Canestrello con cime di rapa
scottate, uovo di quaglia e tartufo bianco, un Amadai con salsa di essenza di
mare, granchio reale, pomodoro in crudo e zafferano (in alternativa dei
Medaglioni di cervo marinato, composta di mele al profumo di ginepro e
ciliegia) passando per uno Scampo leggermente affumicato con zuppetta di
prosciutto iberico e basilico, mini cannellone di coda e guanciale. Si prosegue
con una Cagliata di tartufo e funghetti fermentati, verza all’olio di oliva
extra vergine o con un Risotto al tartufo bianco, cuori e ricci di mare al
peperoncino di “Espelette”. A conclusione di questo percorso, oltre alla
piccola pasticceria e al Sorbetto di zenzero, frutta della passione e cocco,
carota e papaya per la cena, un
interessante Praliné di mandorle e sale, caramello, albicocche e crema ghiacciata
di Rhum.
Lo chef Paolo Casagrande
Lo chef Paolo
Casagrande, di origini italiane, si appassiona alla cucina sin da piccolo ed
effettua i suoi studi alla scuola alberghiera Alfredo Beltrame a Vittorio
Veneto (TV). Sin dalla più giovane età inizia a fare esperienze importanti in
numerosi ristoranti italiani dove ha potuto scoprire nuove tecniche, la
creatività e perfezionare la disciplina nel mondo della cucina.
Ha continuato
il suo percorso per mettere a punto le sue abilità culinarie in prestigiosi
ristoranti gourmet a Milano, Londra, Parigi, con chef internazionalmente
conosciuti come Alain Soliveres.
Nel 2003 Paolo
Casagrande ha intrapreso la sua prima esperienza nel ristorante Lasarte
(Guipúzcoa), accanto allo chef Martín Berasategui. Grazie al suo temperamento e
alla sua capacità culinaria lo chef Martín Berasategui gli ha affidato le
cucine del ristorante M. B. all’interno della struttura dell’hotel Ritz-Carlton
ad Abama (Isole Canarie) dove ha ottenuto la prima stella Michelin.
Successivamente
si è occupato dell’apertura di Castadiva Resort, un hotel di lusso sul Lago di
Como. Nel 2012 Paolo Casagrande è tornato ad affiancare lo chef Berasategui. La
complicità e la mutua stima tra i due ha fatto sì che lo chef spagnolo gli affidasse
la cucina del Ristorante Lasarte a Barcellona, recentemente insignito della
terza stella nella Guida Michelin.
Da febbraio 2016,
Paolo è a capo del progetto gastronomico del Monument Hotel, sotto la direzione
dello chef Berasategui. Si tratta di un nuovo Grand Hotel di lusso 5* in cui hanno sede il Ristorante Lasarte, il
Ristorante Oria e Hall0 Bar.
La carriera
dello chef è stata caratterizzata dalla forza della sua dedizione, dalla
profonda coerenza, costanza e dall’impegno e la passione per l’universo della
cucina.
Lo chef Pino Lavarra
Lo chef Pino Lavarra incanta i suoi
ospiti con un menu a base di ingredienti tradizionali rivisitati in chiave
contemporanea, che ben riflettono la sua passione e creatività. “Porterò la mia
esperienza e grande passione per la cucina al Ristorante Tosca, che si
rifletterà in ogni piatto presentando così ai miei ospiti la gastronomia
dell’Italia del Sud, che in molti ancora non conoscono. Inoltre i miei piatti
saranno arricchiti dai principali ingredienti asiatici che ben si sposano con
la cucina italiana”.
Nato a Putignano, in Puglia, il suo
amore per la cucina germoglia fin dall’infanzia grazie agli insegnamenti della
madre, che lo hanno ammaliato per la sua cucina semplice ma impregnata di
passione. Fin dalla tenera età di 14 anni lo chef Lavarra ha studiato presso la
Scuola di cucina di Castellana Grotte per imparare le principali tecniche dei
piatti regionali lavorando poi durante l’estate presso ristoranti e pizzerie
locali. A 20 anni abbandona l’Italia per la Germania e poi per l’Inghilterra
per esplorare nuove culture e stili di cucina. La sua carriera lavorativa
inizia allo Stafford Hotel spostandosi successivamente per l’apertura del
Regent Four Seasons Hotel. Ha lavorato inoltre con lo chef Paolo Simeoni per
l’inaugurazione del Ristorante The Dining Room, che ha ottenuto numerosi
riconoscimenti per la sua cucina italiana creativa e di stile. Tre anni dopo
Lavarra riapre il Toto’s Restaurant, tra i ristoranti gourmet più prestigiosi
in Knightsbridge.
Nel maggio 1996 la sua carriera lo
porta in Asia dove ha imparato moltissimo su spezie, aromi e sulla cucina
orientale in Malesia. Questa influenza la si riscopre ancora oggi nei nuovi
menu del Ristorante Tosca. Nel 1997 rientra in Italia insieme allo chef Anthony
Genovese per aprire un albergo di charme in Costiera Amalfitana. Qui Lavarra
s’innamora degli aromi e dei prodotti mediterranei, che oggi ben caratterizzano
il suo stile. Durante l’inverno del 1998 si trasferisce a Le Manoir Aux
Quat’Saison a Oxford come sous chef del famoso Raymond Blanc.
Nel Gennaio 2001 Lavarra torna in
Italia per lavorare come executive chef al Ristorante Rossellini a Palazzo
Sasso, Ravello. Incarico molto importante per la sua carriera, che gli permette
di vincere il premio di ‘One of the Best Chefs in the World’ dall’American
Academy di Hospitality Sciences e di ricevere la prima Stella Michelin. Nel
2004 il Ristorante Rossellini riceverà poi la seconda Stella Michelin.
“Trasferirmi adesso a Hong Kong è
un sogno che diventa realtà. Dopo il mio primo viaggio nel 2002, ho deciso che
se un giorno avessi dovuto vivere in un altro luogo, Hong Kong sarebbe stata la
mia prima scelta. Sono eccitato all’idea di scoprire questa nuova città insieme
alla mia famiglia”, commentò Lavarra all’alba del viaggio per Hong Kong. Dopo
solo otto mesi Pino Lavarra viene insignito di una stella Michelin che premia
il lavoro intrapreso a Tosca.
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