Giovedì 5 giugno 2025, nell’elegante cornice dell’Enoteca La Torre alla Rinascente di via del Tritone, Roma, si è tenuta una raffinata masterclass dedicata all’olio extravergine d’oliva, con protagonista il pluripremiato Frantoio D’Orazio. A condurre l’incontro è stata Simona Cognoli, sommelier dell’olio e fondatrice del progetto Oleonata, con la sua voce competente, narrativa e coinvolgente.
L’evento ha offerto non solo una degustazione guidata, ma
anche una lezione di cultura e identità, in cui ogni goccia d’olio è diventata
veicolo di territorio, storia e cura.
Situato a Conversano, tra le colline e gli uliveti secolari
della Puglia centrale, il Frantoio D’Orazio è oggi alla sua terza generazione.
La passione e la competenza di famiglia — da nonno Giuseppe allo zio Peppino,
fino all’attuale titolare Francesco D’Orazio — si riflettono in ogni bottiglia,
espressione autentica di artigianalità e rispetto per la terra.
Il frantoio si distingue non solo per la qualità degli oli,
ma anche per la scelta estetica raffinata: bottiglie in ceramica e metallo
decorate con motivi ispirati alle maioliche pugliesi, che ne fanno oggetti di
culto tra chef e appassionati.
La degustazione ha seguito un crescendo gustativo, con tre
assaggi selezionati che hanno svelato sfumature e caratteri distinti
dell’extravergine D’Orazio.
Il primo olio, un blend multicultivar ottenuto da
otto varietà — Olivastro, Cima di Mola, Coratina, Leccino, Cima di Melfi,
Simona, Picholine e Nociara — ha aperto il percorso con equilibrio e vivacità.
Al naso si percepiscono note di rucola, mandorla fresca ed erbe di campo,
mentre al palato si distingue per un amaro medio e un piccante intenso, ben
bilanciati. Ricorda la cicoria appena sbollentata, con una chiusura balsamica.
È perfetto per accompagnare patate lesse, ortaggi amari, vellutate di verdure,
pesce al vapore o marinato, insalate di cereali e legumi tiepidi. Un olio dalla
bella personalità, capace di accompagnare con eleganza senza mai sovrastare.
Il secondo assaggio ha rivelato l’anima più sobria della
gamma: un monovarietale da cultivar Simone, dal colore giallo tenue con
riflessi verdi. Il profumo è sottile e fresco, con sentori di foglia verde,
origano e mela gialla. Al gusto si presenta con un amaro medio e un piccante
leggero, accompagnati da un tocco gentile. Il finale richiama nocciola fresca,
pane bianco tostato e una leggerezza vegetale. Si abbina splendidamente a
carpacci e tartare di pesce, stracciatella su frisella, vellutate leggere, frittate
ed erbe spontanee. Un olio che accarezza i sapori con discrezione, lasciando
spazio all’ingrediente principale.
A chiudere il percorso, il più audace dei tre: Picholine,
cultivar francese acclimatata al paesaggio pugliese. Intenso e diretto, è
l’olio che non teme di farsi notare. Al naso sprigiona sentori di cicoria e
peperone verde, con una spinta vegetale cruda. Al palato, l’amaro è leggero ma
il piccante deciso e persistente. Richiama carciofo, cicoria e mandorla amara,
con lunga durata e retrogusto erbaceo. È ideale con zuppe rustiche, legumi,
peperoni arrosto, melanzane ripiene, carni grigliate, crostini rustici e
persino dessert salati o gelato fiordilatte. Un olio dal carattere forte,
pensato per chi cerca intensità e profondità gustativa.
Conclusione
La masterclass di Frantoio D’Orazio è stata molto più di una
semplice degustazione: un incontro con la terra raccontato attraverso la voce
professionale e ispirata di Simona Cagnoli, che ha saputo unire sapere tecnico
e passione divulgativa.
Abbiamo imparato a riconoscere l’olio come ingrediente vivo,
capace di raccontare varietà, suolo, stagione e mano umana. Tre oli, tre
emozioni, un unico linguaggio: quello dell’extravergine italiano d’eccellenza.
By Antonello
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