giovedì 30 ottobre 2025

Baguette fatta in casa: croccante fuori, soffice dentro

La baguette è molto più di un semplice pane: è un simbolo della tradizione francese, un rituale quotidiano, un profumo che riempie la cucina. Prepararla in casa può sembrare impegnativo, ma con un po’ di pazienza e qualche accorgimento, il risultato sarà sorprendente. Questa ricetta ti guiderà passo dopo passo nella realizzazione di una baguette autentica, con una crosta croccante e una mollica leggera e alveolata. Perfetta per accompagnare formaggi, marmellate o semplicemente da gustare da sola.

Ingredienti per 4 baguette:

480 g di farina tipo 0

340 g di acqua tiepida

3 g di lievito secco

10 g di sale

Procedimento:

Sciogli il lievito nell’acqua tiepida. In una ciotola capiente (o nella planetaria), unisci la farina e il sale, poi versa l’acqua con il lievito. Impasta fino a ottenere un composto omogeneo e liscio.

Copri l’impasto con un canovaccio umido e lascia lievitare a temperatura ambiente per circa 3 ore, o finché non raddoppia di volume.

Trasferisci l’impasto in frigorifero e lascialo riposare per almeno 10 ore. Questo passaggio migliora sapore e struttura.

Riprendi l’impasto dal frigo, dividilo in 4 parti uguali e forma le baguette. Disponile nelle apposite teglie o su carta forno, coprile e lascia lievitare per altre 2 ore.

Preriscalda il forno a 220°C con funzione vapore (oppure inserisci una teglia con acqua sul fondo del forno). Cuoci le baguette per 30 minuti, poi abbassa la temperatura a 180°C e prosegui la cottura per altri 20 minuti, finché non si forma una crosta dorata e croccante.

By Mario

Nel cuore dell’Umbria: racconti di vino, cucina e passione

Nel cuore della verde e bella Umbria (si sente che sono umbro e sono di parte?) [IM1]  dal 19 al 21 settembre 2025, a Montefalco, culla del Sagrantino, si è svolta “Enologica – Abbinamenti”, rassegna organizzata dal “Consorzio Tutela Vini Montefalco” in collaborazione con “Miriade & Partners srl”. Ringraziamo entrambi per l’invito. L’evento era[IM2]  dedicato ai vitigni tutelati dal Consorzio e alla cucina locale, il tutto arricchito da arte e musica.

Leggi Montefalco e pensi subito Sagrantino vinificato in rosso nella sua versione secca, dimenticando invece che il Sagrantino nasce come vino passito. Per secoli, infatti, è stato usato esclusivamente come vino passito da messa. Da qui il nome che richiama il “sacro”. Solo negli anni ’70 del secolo scorso si è iniziato a vinificare in versione secca, intuendone il potenziale.

Però l’evento non si limita ad esplorare il Sagrantino nelle varie declinazioni offerte dai produttori, ma esalta e mette in rilievo anche altri vitigni coltivati nella zona, per esempio Grechetto e Trebbiano Spoletino.

Abbiamo partecipato con entusiasmo ai banchi d’assaggio e a uno show cooking ospitato presso il suggestivo complesso di San Francesco.

Tra le cantine protagoniste, Colle Ciocco ha saputo distinguersi con una selezione che intreccia tradizione e sperimentazione. Il Tempestivo in Bolla – Ancestrale, prima annata per questo intrigante metodo ancestrale, ottenuto da Trebbiano Spoletino. Fresco, vibrante e leggermente torbido, esprime il carattere più autentico del vitigno con note agrumate, floreali e una bollicina gentile. Il Montefalco Sagrantino 2019 è un vino di grande struttura e profondità, con tanniniben integrati. Il bouquet è ampio: mora selvatica, ciliegia nera, erbe aromatiche e spezie. Un rosso che promette longevità e si presta a meditazione o abbinamenti decisi. Infine, il Montefalco Sagrantino Passito 2019 che, come descritto in precedenza, è Il più tradizionale tra i vini dolci umbri, ottenuto da uve appassite per oltre tre mesi. Intenso, profondo, con un ottimo equilibrio. Note di frutta scura, cioccolato e spezie lo rendono perfetto con formaggi stagionati o dolci a base di frutta secca.

Un altro momento particolarmente piacevole è stato l’incontro con la Cantina Le Cimate, guidati dalla cortese e preparata Signora Alessandra, che ci ha accompagnato in un racconto appassionato della tenuta e dei suoi vini. Tra le etichette presentate, segnaliamo il Brut Nature “Giovanni Bartoloni – Dedicato a te” Metodo Classico da Trebbiano Spoletino, elegante e verticale, con perlage fine e note agrumate, di crosta di pane e frutta secca. Un omaggio al papà dell’attuale titolare che racchiude memoria e modernità.  Il Trebbiano Spoletino, vino bianco di grande personalità, dalla splendida etichetta che raffigura il caratteristico grappolo allungato. Al palato è teso, sapido, con una bella progressione aromatica che ne sottolinea l’identità territoriale. Infine, il Sagrantino “Donna Giulia” 2019, dedicato alla figlia dell’attuale titolare. Questo Sagrantino nasce da un piccolo appezzamento e viene prodotto in sole 1.333 bottiglie numerate. Noi abbiamo avuto il piacere di degustare la n. 683. Le uve, raccolte e selezionate a mano, danno vita a un rosso potente ma fine, con tannini ben cesellati e un profilo aromatico che spazia dalla frutta scura alle spezie dolci. Anche questa bottiglia ha una splendida etichetta disegnata dall’artista Beatrice Fedeli. Dulcis in fundo, due passiti, entrambi prodotti in tiratura limitata di circa 1.000 bottiglie, hanno chiuso la degustazione presso il banco Le Cimate con grazia e profondità, offrendo due interpretazioni opposte ma complementari della dolcezza umbra. Il Passito da Sagrantino si presenta come un vino potente e meditativo, figlio di un vitigno naturalmente ricco di tannino e struttura. Le uve, appassite a lungo, regalano un sorso denso, profondo, con note di frutta scura, cioccolato fondente e spezie. Perfetto con formaggi stagionati, cioccolato o da solo, in silenzio. Il Passito da Trebbiano Spoletino, invece, è dorato nel colore e fruttato al naso, con sentori di albicocca disidratata, miele e fiori secchi. Al palato è  fresco, con una dolcezza più gentile e una spalla acido-sapida che lo rende sorprendentemente versatile. È il vino che accompagna con leggerezza una crostata di frutta, un pecorino erborinato, o una conversazione serena. Due anime diverse. Entrambe raccontano l’Umbria con autenticità e carattere.

A seguire, anche Scacciadiavoli ha saputo sorprenderci con una selezione di Metodo Classico che interpreta con personalità il territorio umbro. Tre le bollicine in degustazione: Il Brut Rosé, vivace e floreale, con note di agrumi e frutti rossi, perfetto come aperitivo o in abbinamento a piatti delicati. Il Pas Dosé da blend paritario di uve bianche e rosse tradizionali del territorio, un incontro tra struttura e freschezza. Sorso deciso, asciutto e minerale. Infine, il Pas Dosé da Trebbiano Spoletino, più verticale e salino, con una spinta acida che ne esalta la vocazione gastronomica.

Tra i vini fermi, si confermano due grandi classici della denominazione: Il Trebbiano Spoletino Spoleto DOC, bianco di grande tensione e profondità, capace di raccontare il territorio con eleganza e precisione. Il Montefalco Sagrantino DOCG, rosso potente e austero, che esprime al meglio la forza tannica e la vocazione meditativa del vitigno.

Tra un banco d’assaggio e un altro abbiamo partecipato allo show cooking, intitolato “La cucina incontra il vino”, curato dal progetto Chef in Case, ideato da Alessandro Lestini e Arcadio J. Chiappini. Presentato da Claudio Ciotti, delegato AIS Umbria per la zona Montefalco-Spoleto, l’evento ha proposto una visione moderna e dinamica della cucina, giocando con il concetto di “case” come contenitore di esperienze preziose.

Attraverso ricette esclusive e originali, lo show ha celebrato la riscoperta dei sapori più autentici del territorio, in un dialogo armonico tra gastronomia e vino.

Abbiamo avuto il piacere di degustare due piatti che incarnano l’anima più autentica della cucina umbra, reinterpretati con creatività e rispetto per la materia prima.

Il cotechino di cinghiale, sapido e avvolgente, ha offerto una lettura rustica ma raffinata della tradizione norcina, con una consistenza morbida e un profilo aromatico intenso. In abbinamento, il Montefalco Rosso “Volo del Falco” di Tenute Baldo ha accompagnato con discrezione e finezza, valorizzando le sfumature speziate e la succulenza del piatto.

Ancora più sorprendente la salsiccia di cinghiale con uva Sagrantino e pane Antonucci, un incontro tra dolcezza e forza, dove la frutta e il pane artigianale creano un contrappunto gustativo che amplifica la profondità della carne. A sostenere questa sinfonia, il Sagrantino 2018 di Terre dei Nappi, vino di grande struttura e carattere, ha saputo esaltare le note più complesse e persistenti della preparazione.

Aspettiamo con trepidazione la prossima edizione nella splendida Umbria!!

By Antonello








martedì 28 ottobre 2025

UDO – Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG Brut Nature Sui Lieviti

Nel cuore delle colline di Conegliano Valdobbiaden, patrimonio UNESCO e culla del Prosecco Superiore, nasce un vino che incarna tradizione, autenticità e carattere: UDO Brut Nature Sui Lieviti. Un’etichetta che parla agli appassionati di bollicine non convenzionali, dove il terroir e il metodo ancestrale si fondono in un’esperienza sensoriale unica.

Al naso si presenta intenso e rustico, con note di crosta di pane, mela verde, fiori di campo e una leggera sfumatura agrumata. In bocca è secco, diretto e vibrante, con una bollicina fine ma vivace che pulisce il palato e invita al prossimo sorso. La presenza dei lieviti dona complessità e profondità, rendendolo un vino da meditazione ma anche da tavola.

Perfetto con: salumi artigianali e formaggi a pasta molle, fritture di pesce e verdure, piatti della tradizione veneta come il baccalà mantecato.

UDO non è il classico Prosecco da aperitivo. È un vino che racconta una storia, quella di una viticoltura eroica e di una scelta produttiva controcorrente. Il metodo “sui lieviti” lo rende autentico, schietto e profondamente territoriale. Ideale per chi cerca qualcosa di più da una bollicina: un’anima.

By Mario





domenica 26 ottobre 2025

Purè di Patate Cremoso: il Comfort Food per Eccellenza

Il purè di patate è uno di quei piatti che evocano subito il calore di casa. Morbido, vellutato e ricco di gusto, è il contorno ideale per arrosti, polpette o semplicemente da gustare da solo con un filo d’olio o una spolverata di formaggio. In questa ricetta ti spiego come prepararlo in modo semplice, con pochi ingredienti e un risultato da leccarsi i baffi.

Ingredienti per 4 persone:

800 g di patate a pasta gialla

50 g di parmigiano grattugiato

1 noce di burro

½ bicchiere di latte fresco intero

Sale q.b.

Pepe q.b.

Preparazione:

Lavate le patate e cuocetele con la buccia in abbondante acqua salata per circa 30-40 minuti, finché non saranno tenere. Scolatele, pelatele e passatele subito allo schiacciapatate.

In un pentolino, sciogliete la noce di burro a fuoco basso. Aggiungete le patate schiacciate e versate gradualmente il latte, mescolando con una frusta o un cucchiaio di legno.

Continuate a mescolare a fuoco dolce fino a ottenere una consistenza cremosa e omogenea. Se il purè risulta troppo denso, aggiungete ancora un po’ di latte.

Unite il parmigiano grattugiato, mescolate bene e regolate di sale e pepe secondo il vostro gusto.

Servite il purè caldo o tiepido, magari con una spolverata extra di parmigiano o un filo d’olio evo.

By Mario

venerdì 24 ottobre 2025

Champagne Experience Bologna 2025: Cuvée d’autore e incontri memorabili

Il 5 e 6 ottobre si è tenuta per la prima volta a Bologna l’ottava edizione di Champagne Experience, il principale evento italiano dedicato allo Champagne, organizzato da Excellence SIDI. Un appuntamento imperdibile, con 7.000 presenze (+20% rispetto all’edizione precedente), 145 produttori e circa 700 etichette in degustazione. A completare il programma, anche diverse Masterclass di alto livello, alcune delle quali abbiamo seguito personalmente.

Il padiglione era suddiviso per aree di produzione: Côte des Bar, Vallée de la Marne, Côte des Blancs, Montagne de Reims e Maison classiche. Un catalogo ben strutturato, disponibile in PDF e in versione cartacea, ha reso la degustazione efficace e mirata. Uno degli aspetti più affascinanti di Champagne Experience è la possibilità di incontrare direttamente i produttori, ascoltare le loro storie e comprendere la filosofia dietro ogni etichetta. Alcuni momenti ci hanno colpito in modo particolare.

Côte des Bar

“Domaine La Borderie“- Abbiamo incontrato Rodolfo, che ci ha presentato con entusiasmo la giovane maison “Domaine La Borderie”, fondata nel 2013. “Extra Brut Trois Contrées” è un assemblaggio originale: 70% Pinot Noir, 23% Chardonnay e 7% Pinot Blanc. Un equilibrio riuscito tra struttura, freschezza e rotondità, affinato per 30 mesi sui lieviti. Ma la vera sorpresa è stata “Le Devoix – Coteaux Champenois Rouge 2021”, un Pinot Noir in purezza vinificato “à la Bourguignonne”. Macerazione di circa dieci giorni, fermentazione malolattica, affinamento in barrique. Nel bicchiere: rubino trasparente, amarena e lampone, persistenza e finezza. Una rarità che ci ha emozionato.

“Domaine Morel Champagne” Del trio della famiglia, che fin dal 1850 si occupa di viticultura, Emilie è oggi dedicata alle vendite e all’export. Due i vini che ci ha brillantemente illustrato: “L’Extra”, un Extra Brut 100% Pinot Noir, 60 mesi sui lieviti. Poi “Rosé des Riceys 2022”, un rosé fermo da Pinot Noir in purezza, prodotto solo nelle annate favorevoli dai terreni di Riceys. Considerato tra i migliori rosati di Francia, raggiunge la piena maturità dopo 3–5 anni dalla vendemmia.

Vallée de la Marne

“Collard-Picard” Abbiamo avuto il piacere di parlare con Olivier Collard, che ci ha raccontato con passione e chiarezza il lavoro dietro le sue cuvée. “Racines Meunier Extra Brut” è un 100% Petit Meunier proveniente dal lato destro della Vallée de la Marne. Assemblaggio di più vendemmie: 50% 2013/2014/2015 e 50% 2017. Frutta fresca, erbe aromatiche, acidità vivace. “Perpetuelle Extra Brut” è una cuvée composta da 50% Chardonnay, 25% Pinot Noir e 25% Meunier, provenienti dalla Côte des Blancs e dalla Vallée de la Marne. Riserva perpetua dal 2008 al 2020, imbottigliamento marzo 2021, sboccatura prevista luglio 2024. Giallo dorato, naso di pasticceria, freschezza e persistenza.

Côte des Blancs

“Legras & Haas” - Un altro momento speciale è stato l’incontro con Julia, rappresentante della Kellerei Terlan, importatore per l’Italia della maison “Legras & Haas”. Tra le etichette assaggiate, segnaliamo “Blanc de Blancs Grand Cru 2014 Chouilly”, affinato per 90 mesi sui lieviti. Colore luminoso, naso fine con note di fiori bianchi, agrumi e pasticceria, sorso teso e salino. Una cuvée prodotta solo in annate selezionate.

Montagne de Reims

“Champagne Rochet-Bocart” - Abbiamo incontrato Mathilde, terza generazione della famiglia, che ci ha presentato con entusiasmo la filosofia della maison. Lo Chardonnay proviene dal Premier Cru di Vaudemange, il Pinot Noir da Verzy. Degustati: “Tradition” (80% Chardonnay, 20% Pinot Noir, 60 mesi sui lieviti), “Blanc de Noirs Extra Brut 2019” (36 mesi), “Blanc de Blancs Brut” (60 mesi), e “Rosé Brut” (74% Chardonnay, 26% Pinot Noir vinificato in rosso, 36 mesi). Vini coerenti, eleganti e ben equilibrati.

“Champagne Jean Philippe Trousset” - Cinzia lavora per Maison Massucco, importatore della maison “Champagne Jean Philippe Trousset”. Tra le cuvée proposte in degustazione, abbiamo assaggiato: “Absolu” (pas dosé, 50% Pinot Noir, 30% Meunier, 20% Chardonnay), con note di agrumi, fiori bianchi e una chiusura salina. “Meunier” (20% 2018 + 80% riserva 2017), sentori di pera e spezie dolci. “Nuit Blanche 2017” (100% Pinot Noir da Sacy, réserve perpétuelle dal 2014, 42 mesi sui lieviti), elegante e profondo, con sfumature di frutti rossi, tabacco e sottobosco. E “Le Rosé” (46% Chardonnay, 36% Pinot Noir di cui 6% in rosso, 18% Meunier, 24 mesi sui lieviti), fresco e fragrante, con richiami di fragolina, pompelmo rosa e una leggera nota floreali.

Maison Classiche

“Abele 1757” - Gwenaelle ci ha illustrato la storica maison, fondata da Theodore VanderVeken nel 1757. Abbiamo iniziato con il “Blanc de Blancs”, uno Chardonnay proveniente da Côte des Blancs, Sezannais e Vitryat, con il 20% di vini di riserva e 36 mesi sui lieviti: fresco e teso, con note di agrumi, mela verde e fiori bianchi. Il “Brut”, assemblaggio di Chardonnay, Pinot Noir e Meunier, si è rivelato più rotondo e versatile, con sentori di pera matura, crosta di pane e una leggera nota tostata. Infine, il “Brut Rosé”, ottenuto da Pinot Noir des Riceys e Chardonnay, affinato tra i 36 e i 48 mesi, ha mostrato un profilo fragrante con richiami di fragola, ciliegia e petali di rosa. Eleganza e freschezza.

Per concludere il percorso tra gli stand, la Confrérie du Sabre d’Or ha regalato al pubblico lo spettacolo affascinante del sabrage, l’apertura dello Champagne con una sciabola. Un momento scenografico e coinvolgente, reso ancora più speciale dalle spiegazioni e dall’illustrazione tecnica offerte da Edi Della Sala, ambasciatore della Confraternita in Italia, che ha chiuso l’esibizione con un brindisi finale degno di nota.

Un sentito ringraziamento va a Excellence SIDI, organizzatore impeccabile di questa ottava edizione, per aver portato per la prima volta sotto le Due Torri un evento di tale respiro e qualità. Champagne Experience Bologna 2025 ha confermato ancora una volta il suo ruolo centrale nella divulgazione della cultura champenoise in Italia, offrendo incontri autentici, degustazioni memorabili e un’atmosfera di rara intensità.

Ci diamo appuntamento al prossimo anno, certi che anche la nona edizione saprà sorprenderci e arricchirci, calice dopo calice.

By Antonello











mercoledì 22 ottobre 2025

“Decant…iamo il Panettone” – Il gusto delle feste incontra i sapori del territorio

L’Associazione Decant presenta una nuova, golosa iniziativa dedicata a uno dei simboli più amati della tradizione italiana: il Panettone.

Nasce così “Decant…iamo il Panettone”, un evento enogastronomico che celebra l’eccellenza artigianale del dolce natalizio per eccellenza, abbinato ai migliori vini, birre e distillati del Lazio.

Dopo il successo delle precedenti manifestazioni dedicate alla cultura del gusto, Decant conferma la propria missione: valorizzare i prodotti del territorio attraverso esperienze culinarie e sensoriali che uniscono artigianalità, qualità e convivialità.

Durante l’evento, i visitatori potranno degustare panettoni realizzati da circa quindici maestri pasticceri e produttori locali, ognuno con la propria interpretazione del dolce natalizio.

I panettoni saranno accompagnati da vini, birre e distillati.

L’evento sarà arricchito da una masterclass dedicata al panettone classico, condotta da un esperto del settore che illustrerà segreti, tecniche di lievitazione e abbinamenti perfetti.

A rendere la giornata ancora più coinvolgente sarà il momento del “Panettone del Pubblico”, un riconoscimento speciale assegnato direttamente dai visitatori: il pubblico potrà degustare e votare il proprio panettone preferito, decretando così il vincitore dell’edizione.

L’espositore che riceverà il maggior numero di voti si aggiudicherà un buono d’acquisto del valore di 500 €, offerto dal partner tecnico Liguori Contract s.r.l., come premio simbolico alla qualità e alla capacità di conquistare i palati del pubblico.

I banchi d’assaggio saranno aperti sabato 15 novembre, dalle ore 11.00 alle 22.00.

Con “Decant…iamo il Panettone”, Decant rinnova il suo impegno nel promuovere l’identità enogastronomica del Lazio, trasformando il panettone in un ambasciatore di eccellenza locale e convivialità natalizia. Un brindisi al gusto e alla tradizione.

L’evento è realizzato con la collaborazione di GIS (partner) e Passione Iberico (partner), Acqua Filette(partner tecnico), Liguori (partner tecnico) e ArtEventi (partner tecnico), e con il patrocinio del Parco Naturale Regionale Monti Ausoni e Lago di Fondi e del Comune di Fondi.

I biglietti sono disponibili in prevendita su www.associazionedecant.it e presso Futurgrafica a Fondi.
Per maggiori informazioni è possibile consultare i canali social di Associazione Decant (Facebook e Instagram) o scrivere a decantfondi@gmail.com.



martedì 21 ottobre 2025

“MARCHEting 2025: Voci, Vini e Sapori nel Cuore di Roma”

Dal 18 al 19 settembre 2025, negli spazi eleganti del Complesso Monumentale Pio Sodalizio dei Piceni (Piazza San Salvatore in Lauro, Roma), si è svolta la terza edizione di MARCHEting, manifestazione promossa dal gruppo Excellence e dedicata alla cultura e tradizione marchigiana nel cuore di Roma.

Un evento che ha saputo coniugare territorio, gastronomia e cultura del vino, grazie alla presenza di produttori e chef che ci hanno deliziato per due giorni con interessanti show cooking, abbinando i piatti da loro preparati ai vini presenti.

Tra i banchi, segnaliamo con piacere la Tenuta Piano di Rustano Società Agricola di Castelfidardo, Matelica. Abbiamo avuto modo di degustare queste due etichette di grande eleganza: la bollicina Cavalier Vincenzo, metodo classico da Verdicchio in purezza, si è distinta per il suo perlage fine e persistente, con profumi di mela grattugiata, camomilla e lievito. Al palato, note di pesca bianca, nespola e mandorla, con chiusura agrumata e minerale. Il Verdicchio DOCG Brondoleto, da selezione cru, ha regalato sentori di mela verde, fiori di tiglio e ginestra. In bocca, pesca bianca, radice di liquirizia e vaniglia, con un finale sapido e armonico.

Molto interessante anche la proposta dell’Azienda Agricola Valle Marina di Monte San Biagio, Latina, con tre vini in degustazione, tra cui il Lampione, un Moscato di Terracina secco. Un bianco aromatico che ha colpito per la sua fragranza floreale, con note di zagara, salvia e scorza d’arancia. Il sorso è fresco, marino, con una bella tensione minerale che richiama il territorio pontino.

Casata Mergè (Linea Sesto Senso), da Frascat,ha presentato un’ampia gamma di vini che hanno esaltato il territorio laziale. Tra questi, il Frascati Superiore Riserva “Sesto Ventuno” si è distinto per eleganza e struttura: profumi di frutta bianca, miele e spezie dolci, con un finale che richiama la mandorla e gli agrumi. Il Sauvignon Lazio IGP, invece, ha offerto un profilo più verticale, con sentori di acacia, biancospino e lime, e un sorso fresco, opulento, di grande acidità e mineralità.

Sul fronte gastronomico, ottima la mozzarella di Minicaseificio Costanzo di Aversa, il pecorino di Cibaria da Roma, e dalle Marche, le raffinate confetture dell’Azienda Agricola SIGI da Macerata, che hanno completato l’esperienza sensoriale con dolcezza e autenticità.

Gli show cooking, presentati da Elvia Gregorace, sono stati coinvolgenti e ben curati, capaci di raccontare il territorio attraverso il gesto e il gusto.

MARCHEting 2025 ha confermato la sua vocazione: essere un punto d’incontro tra territori, produttori e appassionati, con uno sguardo attento alla qualità e alla narrazione del vino.

By Antonello









lunedì 20 ottobre 2025

Pasta mista con cicerchie: sapori antichi in tavola

Le cicerchie, legumi dimenticati ma ricchi di storia, tornano protagoniste in questa ricetta che celebra la cucina povera e genuina. La pasta mista, spesso composta da avanzi di formati diversi, si sposa perfettamente con la cremosità delle cicerchie, creando un primo piatto confortante e ricco di proteine vegetali.

Ingredienti (per 4 persone)

250 g di cicerchie secche

200 g di pasta mista (formati spezzati o misti)

1 cipolla

1 carota

1 costa di sedano

1 spicchio d’aglio

4 cucchiai di olio extravergine d’oliva

1 rametto di rosmarino

Sale e pepe q.b.

Peperoncino (facoltativo)

Parmigiano grattugiato (opzionale)

Preparazione:

Le cicerchie vanno messe in ammollo per almeno 24 ore, cambiando l’acqua un paio di volte. Questo passaggio è fondamentale per eliminare le sostanze amare e renderle più digeribili.

Sciacquale bene e cuocile in acqua leggermente salata per circa 1 ora, finché non saranno tenere ma integre. Scolale e tienile da parte.

In una casseruola capiente, fai soffriggere cipolla, carota, sedano e aglio tritati finemente con l’olio. Aggiungi il rosmarino e, se gradito, un pizzico di peperoncino.

Aggiungi le cicerchie cotte al soffritto e mescola bene. Versa acqua calda (o brodo vegetale) fino a coprire il tutto e porta a bollore.

Versa la pasta mista direttamente nella casseruola e cuoci per il tempo indicato, mescolando spesso. Se necessario, aggiungi altra acqua calda per mantenere la giusta cremosità.

A fine cottura, regola di sale e pepe. Servi calda con un filo d’olio a crudo e, se vuoi, una spolverata di parmigiano.

By Mario

domenica 19 ottobre 2025

Trasimeno Gamay Pucciarella – Un sorso di eleganza umbra

Se siete alla ricerca di un vino rosso che racconti il territorio con autenticità e finezza, il Trasimeno Gamay della cantina Pucciarella è una tappa obbligata. Questo vino, prodotto nella zona del Lago Trasimeno, porta con sé la delicatezza del vitigno Gamay, reinterpretato in chiave umbra con sorprendente personalità.

La denominazione "Trasimeno Gamay DOC" è una chicca per gli appassionati: il Gamay qui non è il classico Beaujolais francese, ma una varietà storicamente coltivata in Umbria, dove ha trovato un habitat ideale. Il risultato? Un rosso fresco, fruttato, ma con una struttura che lo rende versatile e intrigante.

Nel calice si presenta con un bel rosso rubino brillante, limpido e invitante. La trasparenza lascia intuire una vinificazione rispettosa, senza eccessi.

Il bouquet è un’esplosione di piccoli frutti rossi: ciliegia, lampone, ribes. A questi si aggiungono leggere note floreali e un accenno di spezie dolci, che arricchiscono il profilo aromatico senza sovrastarlo.

In bocca è morbido, con tannini gentili e una piacevole acidità che lo rende perfetto sia per un aperitivo che per accompagnare piatti della tradizione umbra come salumi, formaggi freschi, o una pasta al ragù bianco. Il finale è pulito, con una persistenza che invita al secondo sorso.

La bottiglia è impreziosita da un’illustrazione che ritrae il Lago Trasimeno, con una barca e un personaggio solitario: un’immagine poetica che richiama la quiete e la bellezza del territorio. Il logo a forma di scudo con un albero stilizzato aggiunge un tocco di eleganza.

Il Trasimeno Gamay Pucciarella è un vino che parla di territorio, tradizione e raffinatezza. Ideale per chi cerca un rosso leggero ma non banale, capace di sorprendere con la sua armonia e autenticità. Da provare, da raccontare, da condividere.

by Mario






sabato 18 ottobre 2025

AIS Lazio: un nuovo anno sociale tra “L’Altro Volto del Metodo Classico” e nuovi diplomati


Il 28 settembre, presso l’hotel Lifestyle, l’Associazione Italiana Sommelier ha inaugurato il nuovo anno sociale con la seconda edizione de “L’Altro Volto del Metodo Classico”. Con l’occasione, oltre ai banchi di assaggio, sono stati consegnati anche i diplomi ai nuovi Sommelier.

Come suggerisce il titolo della manifestazione, non è stato il consueto panorama di bollicine blasonate come Franciacorta, Trento DOC, Alta Langa e Oltrepò Pavese. Proprio questa scelta ha reso l’evento interessante con una selezione di cantine che interpretano il Metodo Classico in modo alternativo, spesso con vitigni poco convenzionali.

In proporzione poco Chardonnay e Pinot Nero, i due protagonisti classici della spumantizzazione. Al loro posto, Nebbiolo, Verdicchio, Albana, Carricante e altri ancora. Un panorama variegato, che ha mostrato quanto il Metodo Classico possa essere versatile e radicato in territori meno celebrati.

Tra le etichette più originali ci hanno colpito e sorpreso l’Incanto Brut Nature 2020 di Roberto Crosio (Piemonte), Erbaluce in purezza, e l’Opera Prima Dosaggio Zero, 100% Pinella di Reassi (Veneto). Notevole il Turbiana Magnum Brut Nature 2018 di Perla del Garda (Lombardia) e il sorprendente Centoventi di Venchiarezza (Friuli Venezia Giulia), con 120 mesi sui lieviti come suggerisce il nome. Da Castello di Corbara (Umbria), un Metodo Classico 2019 con Grechetto e Chardonnay, e infine il Verdicchio Dosaggio Zero 2015 di Casaleta (Marche), elegante e verticale.

Completano la nostra selezione il Dosaggio Zero 2021 di Faraone (Abruzzo), 100% Passerina, fresco e sapido, e il raffinato Contessa Franca Extra Brut 2016 di Tasca d’Almerita (Sicilia), 100% Chardonnay, elegante e piacevole.

A questi si aggiungono il 68 Extra Brut 2021 di Mirizzi (Marche), 100% Verdicchio, il Calarosa Metodo Classico Rosé di Borgo Turrito (Puglia), da 100% Uva di Troia; l’Apnea Rosé Brut 2019 di Giancarlo Ceci (Puglia), 100% Bombino Nero; e il Metodo Classico 2021 di Silvia Zucchi (Emilia), 100% Lambrusco di Sorbara.

Si è anche svolta una masterclass dedicata al Metodo Classico del Lazio condotta da Emanuela Di Palma.

Auguri di buon anno sociale all’AIS, che celebra con orgoglio i suoi 60 anni di storia. Un sentito grazie ai Sommelier per il servizio sempre impeccabile e per la capacità di illustrare le etichette con competenza e passione.

By Antonello








giovedì 16 ottobre 2025

Pasta Integrale Aglio, Olio e Peperoncino: Tradizione con un tocco di benessere

La cucina italiana è fatta di gesti semplici e ingredienti autentici. Tra i piatti più iconici, la pasta aglio, olio e peperoncino è un inno alla semplicità: pochi elementi, ma capaci di sprigionare un gusto deciso e avvolgente. In questa versione, la pasta integrale aggiunge una nota rustica e nutriente, perfetta per chi cerca un equilibrio tra gusto e benessere. Ricca di fibre e con un sapore più intenso, la pasta integrale trasforma questo classico in un piatto moderno e consapevole, senza perdere la sua anima tradizionale.

Ingredienti (per 2 persone):

180 g di spaghetti integrali

2 spicchi d’aglio

1 peperoncino secco (o fresco, a piacere)

8 cucchiai di olio extravergine di oliva

Sale q.b.

Prezzemolo tritato (facoltativo)

Procedimento:

Porta a ebollizione una pentola d’acqua salata e cuoci gli spaghetti integrali seguendo i tempi indicati sulla confezione. Scolali al dente, conservando un mestolo di acqua di cottura.

In una padella capiente, scalda l’olio extravergine di oliva a fuoco medio. Aggiungi gli spicchi d’aglio schiacciati (o tagliati a fettine sottili) e il peperoncino. Lascia soffriggere finché l’aglio diventa dorato, facendo attenzione a non bruciarlo.

Versa gli spaghetti nella padella con l’olio aromatizzato. Aggiungi un po’ di acqua di cottura per amalgamare bene il tutto. Mescola energicamente per qualche minuto.

Impiatta e, se vuoi, completa con una spolverata di prezzemolo fresco. Servi subito, ben caldo.

Puoi anche utilizzare del peperoncino e del prezzemolo in polvere come ho fatto io in questa versione per il blog.

Per una variante ancora più profumata, puoi aggiungere una scorza di limone grattugiata o un pizzico di pangrattato tostato per dare croccantezza. La pasta integrale si presta benissimo a queste piccole variazioni gourmet.

By Mario

mercoledì 15 ottobre 2025

Pierre Mignon: tradizione, eleganza e carattere nel cuore della Champagne

Nel cuore della Vallée de la Marne, tra vigneti che si estendono come velluto sulle colline, sorge la Maison Pierre Mignon, una realtà familiare che da generazioni incarna l’anima più autentica dello champagne. La sua sede, con la facciata in pietra e l’insegna dorata che richiama la raffinatezza del prodotto, è già di per sé un invito a entrare in un mondo fatto di passione, precisione e savoir-faire.

Una storia di famiglia e terroir la Maison è gestita dalla famiglia Mignon da cinque generazioni, con una filosofia che unisce rispetto per la tradizione e apertura all’innovazione. I vigneti si estendono su circa 16 ettari, distribuiti tra le migliori zone della Champagne: Vallée de la Marne, Côte des Blancs e Épernay. Questo mosaico di terroir consente alla Maison di creare cuvée complesse, equilibrate e profondamente espressive.

Durante la visita, è possibile partecipare a una degustazione guidata che rivela la personalità di ogni etichetta. Tra le proposte più rappresentative:

Brut Prestige: fresco, floreale, con note di mela verde e crosta di pane. Perfetto come aperitivo.

Blanc de Blancs Grand Cru: 100% Chardonnay, elegante e minerale, con una bollicina fine e persistente.

Rosé de Saignée: intenso, fruttato, con sentori di fragola e ribes. Un rosé di carattere, ideale per piatti saporiti.

Cuvée Pure: senza dosaggio, per chi ama lo champagne nella sua forma più pura e verticale.

Ogni calice racconta una storia, e il personale è sempre pronto a guidarti con competenza e passione.

La visita alla cantina è un momento suggestivo: tra pupitre, botti e silenziose gallerie sotterranee, si respira il tempo lento della rifermentazione e dell’affinamento. La cura artigianale si percepisce in ogni dettaglio, dalla selezione delle uve alla remuage manuale.

Champagne Pierre Mignon è una Maison che merita di essere scoperta e raccontata. Non solo per la qualità delle sue cuvée, ma per l’autenticità dell’esperienza che offre. È il luogo ideale per chi cerca un champagne sincero, elegante e radicato nel territorio, lontano dalle logiche industriali e vicino al cuore della Champagne

By Mario





Tienimenti Leone: un viaggio sensoriale tra vigneti, storia e sapori autentici

Nel cuore della campagna laziale, a pochi chilometri da Roma e da Latina, e immersa nel paesaggio verdeggiante di Lanuvio, si trova Tienimen...