Il 27 ottobre Roma ha ospitato il Derthona Tour, un evento firmato Vinòforum che ha portato i vini dei Colli Tortonesi nella capitale, con il Timorasso al centro della scena.
Organizzato dal Consorzio Tutela Vini Colli Tortonesi
insieme a Vinòforum, il Derthona Tour ha voluto raccontare la
ricchezza di un territorio che si estende tra Piemonte, Liguria, Lombardia ed
Emilia. Il nome “Derthona” richiama l’antico toponimo romano di Tortona e oggi
identifica la sottozona dedicata al Timorasso, vitigno autoctono rinato dopo
anni di oblio e diventato simbolo della rinascita enologica dei Colli
Tortonesi. A guidare questa riscoperta è stato Walter
Massa, vignaiolo visionario che negli anni ’80 e ’90 ha creduto nel
potenziale del Timorasso quando era quasi scomparso, avviando un percorso di
valorizzazione che ha ispirato altri produttori della zona. Grazie al suo
lavoro e all’impegno di una nuova generazione di vignaioli tortonesi, il Timorasso
è tornato a essere un riferimento identitario e qualitativo, riconosciuto oggi
come uno dei grandi bianchi italiani.
Il Consorzio conta 115 soci, oltre 1.000 ettari vitati in 46
comuni e una produzione annua di circa 7 milioni di bottiglie.
Nelle sale del Garum – Museo della Cucina, banchi
d’assaggio hanno accolto prima i professionisti e poi gli appassionati.
Abbiamo iniziato le degustazioni da Ezio Poggio Winery,
dove Mary e Marco
(Marcone) hanno presentato le uniche
bollicine della giornata. La Brut Lusarein 2024 si è rivelata fresca e
immediata, mentre il Metodo Classico dosaggio zero 2020 ha mostrato
verticalità e tensione. A seguire, i bianchi Caespes 2023 e Archetipo
2023, entrambi eleganti e ben definiti.
Claudio Mariotto, introdotto da Davide, ha proposto una mini verticale di Derthona
(2023, 2021, 2020), che ha permesso di percepire l’evoluzione del vitigno
nel tempo. Chiusura con il celebre Pitasso 2022, vino potente e longevo.
Con Giacomo, di Vigneti
Giacomo Boveri, abbiamo affrontato un’orizzontale 2022 con tre etichette
provenienti da zone e terreni diversi: Lacrime di Bricco 2022, Piazzera 2022
e Muntà le Ruma 2022. Il percorso si è arricchito con il ritorno al Lacrime
di Bricco 2017, per un confronto tra orizzontale e verticale che ha
mostrato l’influenza del tempo e del terroir.
Abbiamo poi avuto il piacere di incontrare di nuovo Aldo della cantina Vigneti Letizia. Aldo, già incontrato a Vinitaly con Finigeto
(Oltrepò Pavese), ha raccontato la nuova avventura nei Colli Tortonesi. Il nome
Letizia richiama il latino Laetitia, “gioia e felicità”. Finigeto ha
scelto di investire nei Colli Tortonesi per valorizzare il Timorasso e la
Barbera, con il supporto di Walter Massa nella
scelta dei terreni. Due le etichette degustate: Carpe Diem 2022, prima
annata di questo Monleale. Barbera in purezza, profumi delicati di fiori e
susine e un gusto equilibrato tra freschezza, tannini e sapidità, e Stappasogni
2023, Timorasso fresco e promettente.
Gian Paolo Repetto,
presidente del consorzio, ha presentato le etichette di Vigneti Repetto.
Piccola Derthona 2023 esprime freschezza e immediatezza grazie alle
vigne giovani; Derthona Quadro 2023 conferma struttura e mineralità; Origo
2021 si distingue per complessità ed evoluzione; Quadro 2017 rivela
la maturità di un’annata calda.
Molto interessante la cantina degli Alessandrini Sassaia.
Enrico ed Ellen ci
hanno raccontato come, con l’aiuto di Walter Massa,
siano riusciti a fondere la tradizione della Borgogna con i vitigni piemontesi.
Il risultato di un approccio minimalista ha dato vita a vini di notevole
qualità come il Derthona 2023 e 2022.
Infine, Walter Massa, con
i Vigneti Massa, al centro del salone ha saputo infondere un’atmosfera
intensa e conviviale, animata dai suoi racconti sempre colmi di insegnamenti. A
suggellare il momento, ha offerto ai presenti una Magnum di Monleale 2016,
Barbera in purezza.
Il Derthona Tour ha saputo unire rigore tecnico e passione,
raccontando la forza di un vitigno e di un territorio. Un sentito
ringraziamento a Vinòforum e al Consorzio Tutela Vini Colli Tortonesi
per aver reso possibile questa giornata di scoperta e condivisione.
Il Timorasso si conferma tra i grandi bianchi italiani:
strutturato, minerale, longevo. La sua rinascita ha dato nuova identità ai
Colli Tortonesi, un territorio che unisce suoli e climi diversi, influenzati
dall’Appennino e dalla Pianura Padana.
By Antonello





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