Il 3 novembre Roma ha accolto un appuntamento di grande rilievo per gli appassionati di vino: l’evento dedicato al Chianti Classico organizzato dal Consorzio Vino Chianti Classico e Vinoforum, che ha portato nel cuore della capitale alcune delle più rappresentative cantine della denominazione. Un pomeriggio intenso dove il Gallo Nero ha mostrato tutta la sua ricchezza di sfumature.
Il Consorzio Vino Chianti Classico, con 493 soci,
esporta in oltre 160 paesi nel mondo (dato 2024) forte del marchio del Gallo
Nero. Nato nel 1924, dal 1932 si è aggiunto il suffisso “Classico”. Tre
sono le tipologie: Chianti Classico annata, Riserva e Gran Selezione,
quest’ultima presente dal 2014. Dal 2023 il territorio è suddiviso in undici UGA,
Unità Geografiche Aggiuntive, ognuna delle quali rappresenta un’unicità che
la contraddistingue dalle altre. Oltre il vino esiste, ed era presente, il
Consorzio Olio DOP Chianti Classico, nato nel 1975. Trecento i soci di questo
consorzio.
Durante l’evento sono stati presentati vini di prestigiose
realtà del Chianti Classico, ciascuna con la propria interpretazione del
territorio.
Franco, per Villa a Sesta nella UGA
Castelnuovo Berardenga, ci ha guidato con competenza nella degustazione,
accompagnandoci in un percorso che ha messo in luce realtà della cantina: dalla
freschezza immediata del Palei 2023 alla solidità della Riserva 2022,
fino alla maturità della Riserva 2013 e alla potenza raffinata del Sorleone
2022 Gran Selezione.
Caparsa, nella UGA Radda in Chianti, ha
portato in degustazione vini di grande carattere: il Classico 2021
diretto e vibrante, il Caparsino Riserva 2021 più incisivo e le due
annate del Doccio a Matteo, 2021 e 2005, che raccontano eleganza e
longevità.
Monsanto, nella UGA Castellina in Chianti, ha
offerto un viaggio nel tempo: dall’immediatezza del Classico Annata 2023
alla complessità della Riserva 2021, fino alla Gran Selezione 2020
e alla storica Riserva 1974.
Per Terreno, nella UGA Greve in Chianti, Sofia ci ha accompagnati nella degustazione
presentando il Tre Vigne 2022 fresco e immediato, il Sillano Gran
Selezione 2020 più intenso e strutturato, l’ A Sofia Gran Selezione 2020
elegante e complesso e l’ A Sofia 2010, che ha mostrato la capacità di
invecchiamento del territorio.
Siamo poi passati a Castello di Meleto, nella UGA
Gaiole in Chianti, dove Diletta ha
proposto il Classico 2020 equilibrato e maturo, la Riserva 2021
intensa e profonda e il Classico 2023 vivace e immediato, a
testimonianza della versatilità del territorio.
Infine, l’enologo Francesco
per La Selvanella, nella UGA Radda in Chianti, ha chiuso con due
vini emblematici: il Classico 2015, elegante e vibrante, e la Riserva
1990, che con persistenza e complessità testimonia la straordinaria
longevità del Chianti Classico.
Nell’enoteca era servito anche il Vin Santo, incluso
l’Occhio di Pernice, accanto a un assaggio dell’ottimo olio prodotto nel
Chianti.
Un evento che ha intrecciato territori, stili e annate,
restituendo al pubblico la varietà e la forza identitaria delle UGA del Chianti
Classico. Un sentito ringraziamento al Consorzio, a Vinoforum e
alle cantine partecipanti per aver condiviso con generosità il loro patrimonio
di storia e sapienza.
By Antonello









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